Perdita di peso senza fare attività fisica
gilietta
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Ciao a tutti,mi sono iscritta da poco qui. Il mio obbiettivo è riuscire a perdere 3-4 chili,però essendo normopeso è difficile perderli. Sono alta 1.58 e peso 53 chili,prima pensavo 50 chili e stavo benissimo,ora invece si è accumulato grasso nei fianchi e pancia. La mia domanda è se solo con la dieta riuscirò a perdere o no? Ogni volta inizio la dieta x una settimana e poi mollo,perché vedo che la bilancia non scende.
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Commenti
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Solo con la dieta il peso lo perdi ...
... se vuoi perdere il grasso localizzato da pancia e fianchi la risposta è boh ... se sei fortunata magari anche si.
Prova a reggere con la dieta per un mesetto e vedi che succede.
Se disgraziatamente ti ritroverai a perdere il peso dove non volevi perderlo saprai che devi cambiare metodo.
Suerte1 -
Seguire una dieta bilanciata e leggermente ipocalorica ti farà senz'altro diminuire di peso (se fatta bene più grasso che glicogeno/acqua/muscolo).
Inizialmente, le prime 1-2 settimane, potresti osservare calo più marcato del peso... è una cosa abbastanza frequente, dovuta in particolare alla perdita di acqua intra ed extracellulare.
Il peso non scende in modo lineare, a maggior ragione in noi donne, che dobbiamo fare i conti con gli ormoni. Ci saranno molti "sali e scendi", ma ciò che conta è l'andamento medio nel lungo periodo.
Visto che vuoi perdere solo pochi chili, ti consiglio di fare le cose con calma (400-500g a settimana per te che pesi poco sarebbero già "troppi", 1 kg al mese è meglio): una dieta troppo drastica ti farà perdere tanta massa magra, che di solito si cerca di mantenere, e poco grasso...
Di solito cosa mangi durante la giornata? Li pesi gli alimenti (più o meno... senza essere troppo maniacale?)... hai una idea di quale sia il tuo fabbisogno attuale per mantenere il peso di 58 kg? Prima di utilizzare l'applicazione, dovresti almeno pesare gli alimenti (lasciamo stare le verdure, a meno che non mangi mezzo chilo di peperoni a pranzo... come me 😆) ed avere una idea del proprio TDEE... altrimenti serve a poco/niente (solo a farsi pippe). Spesso, infatti, basta cambiare le proprie abitudini alimentari... senza usare app: eliminare cibo spazzatura, condire con il cucchiaio e non "ad occhio", prediligere sughi semplici e carni magre, mantenersi idratati SENZA eliminare il sale eccetera.
Come già detto da Greggus, non è detto che tu perda centimetri dove vuoi. Ognuno di noi accumula grasso in zone preferenziali... e purtroppo queste sono anche le più ostinate a scendere. Bisogna anche imparare ad accettarsi. L'attività fisica potrebbe aiutare... ma anche qua dipende.
Sorry per il papiro0 -
> @gilietta ha detto:
. La mia domanda è se solo con la dieta riuscirò a perdere o no?
Ogni volta inizio la dieta x una settimana e poi mollo,perché vedo che la bilancia non scende.
Hai già risposto tu XD
(Shit mode:ON) Stare addirittura BENISSIMO senza fare attività fisica mi pare un po' "overconfidence" sarà anche per quello che molli le diete.(Shit mode:OFF)0 -
> @gilietta ha detto:
> Ciao a tutti,mi sono iscritta da poco qui. Il mio obbiettivo è riuscire a perdere 3-4 chili,però essendo normopeso è difficile perderli. Sono alta 1.58 e peso 53 chili,prima pensavo 50 chili e stavo benissimo,ora invece si è accumulato grasso nei fianchi e pancia. La mia domanda è se solo con la dieta riuscirò a perdere o no? Ogni volta inizio la dieta x una settimana e poi mollo,perché vedo che la bilancia non scende.
Sicuramente in alimentazione giusta ed equilibrata aiuta. Io ti consiglio di fare vari spuntini durante il giorno così da accelerare il metabolismo. Se mangi ogni 3-4h il metabolismo è sempre acceso e bruci sempre.1 -
> @giofsrq ha detto:
> Sicuramente in alimentazione giusta ed equilibrata aiuta. Io ti consiglio di fare vari spuntini durante il giorno così da accelerare il metabolismo. Se mangi ogni 3-4h il metabolismo è sempre acceso e bruci sempre.
Questo non è assolutamente vero, è una credenza che molti si portano dietro ed è ampiamente dimostrato che regimi alimentari come il digiuno intermittente (IF) e un pasto al giorno (OMAD) non sono meno efficaci di mangiare ogni due tre ore.
Tra l'altro il Termic Effect of Food (TEF) incide sul nostro metabolismo solo del 10% circa qualunque sia il numero dei pasti durante la giornata. Inoltre, pasti più grandi ma meno frequenti richiedono un maggiore dispendio energetico per essere digeriti.2 -
Mah ... ora ... la ragazza é giovane, carina e motivata ... quindi qualche luogo comune possiamo anche perdonarglielo, basta che poi non inizia a parlarci delle mezze stagioni che non ci sono più ...
Comunque l’argomento della frequenza ottimale dei pasti continua ad essere ampiamente dibattuto e ci sono studi che vanno in ogni direzione.
Come ha giustamente detto @f0rex_ il TEF, a parità di calorie e macro, non cambia a seconda della frequenza dei pasti ... non che sia quello comunque un fattore fondamentale per la riuscita di un piano alimentare.
Però una considerazione di buon senso va fatta ... ovvero se io ho un apporto calorico di diciamo 4000 o più kcal difficilmente riuscirò a gestirlo su 3 pasti quindi li i 6 pasti fanno comodo, al contrario 1500kcal divise su 6 pasti mettono tristezza ... di conseguenza un maggior numero di pasti permette di assumere un maggior numero di calorie senza ammazzare più del dovuto l’apparato digerente, mentre un minore numero di pasti permette di avere qualcosa di minimamente soddisfacente nel piatto in condizioni di restrizione calorica.0 -
Il fatto è che lavorando in bar/pizzeria è difficile x me. Cerco x 3-4 giorni a mangiare sano poi mollo. Non avendo tempo x fare attività fisica,mi chiedevo se solo mangiare poco e sano mi farà perdere qualche chilo.0
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> @runlionrun ha detto:
> > @gilietta ha detto:
> . La mia domanda è se solo con la dieta riuscirò a perdere o no?
> Ogni volta inizio la dieta x una settimana e poi mollo,perché vedo che la bilancia non scende.
>
> Hai già risposto tu XD
>
> (Shit mode:ON) Stare addirittura BENISSIMO senza fare attività fisica mi pare un po' "overconfidence" sarà anche per quello che molli le diete.(Shit mode:OFF)
>
Non dico di stare benissimo,però non avendo tempo x fare attività fisica mi chiedevo se mangiando poco e sano riuscirò a perdere qualche chilo.0 -
@gilietta a me sembra che di partenza ti manchi motivazione. Rimboccati le maniche... se uno vuole, può! Il resto sono scuse. Per perdere peso bisogna mangiare meno (e possibilmente meglio, se le proprie abitudini sono sbagliate)... ma ricorda che la dieta è uno stile di vita. Restrizioni fatte a caso per 1 mese ti faranno perdere peso ma, se poi torni al tuo vecchio regime alimentare, tornerai anche l vecchio peso (se non più elevato) e quel mese di dieta sarà stato solo tempo perso.2
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> @giofsrq ha detto:
> Sicuramente in alimentazione giusta ed equilibrata aiuta. Io ti consiglio di fare vari spuntini durante il giorno così da accelerare il metabolismo. Se mangi ogni 3-4h il metabolismo è sempre acceso e bruci sempre.
Questo non è assolutamente vero, è una credenza che molti si portano dietro ed è ampiamente dimostrato che regimi alimentari come il digiuno intermittente (IF) e un pasto al giorno (OMAD) non sono meno efficaci di mangiare ogni due tre ore.
Tra l'altro il Termic Effect of Food (TEF) incide sul nostro metabolismo solo del 10% circa qualunque sia il numero dei pasti durante la giornata. Inoltre, pasti più grandi ma meno frequenti richiedono un maggiore dispendio energetico per essere digeriti.
Verissimo peccato che se mangi 5 volte al giorno come si hanno insegnato gli Espertoni dovresti mangiare 30 gr di pane e 30 di pasta e ti alzeresti incazzato 5 volte in un giorno. Io faccio Omad da maggio 2017 e 16/6 nei fine settimana, pratico corsa 5 volte al giorno e 3 sedute leggere di palestra e sono dimagrito 14 chili con alimentazione sana. Poi vedi tu...........0 -
Anch'io faccio il digiuno intermittente e son d'accordo che la frequenza dei pasti sia irrilevante e secondaria a quello che è l'introito calorico e dei macronutrienti.
Questa storia dei pasti ogni 3 ore, oltre che antistorica (nel senso che solo negli ultimi anni la società del benessere ci ha concesso questo lusso) deriva, come tante leggende alimentari, da indicazioni di massima rivolte decenni fa a una massa di soggetti sedentari e in sovrappeso. L'idea era che mangiare poco e spesso aiutasse a controllare la fame più che pochi pasti a rischio di abbuffata. Trasferire questi concetti generalisti ai casi specifici di chi si allena e cura la propria alimentazione è profondamente sbagliato.
Sul TEF che può essere l'unico appiglio alla storia dei 6 pasti al giorno ti ha già risposto Forex.
Sulla semplicità e i vantaggi che si hanno sia in termini logistici che di rispetto di una dieta ipocalorica, ha già detto Betcava.
Aggiungo che avere innaturalmente la digestione sempre attiva aggiunge un certo numero di problematiche e di attenzioni aggiuntive, ad esempio per quanto riguarda glicemia e insulina.0 -
Secondo me la frequenza dei pasti è di certo secondaria rispetto all’introito calorico e di macronutrienti, però non ritengo sia totalmente irrilevante.
Sicuramente ricopre una maggiore importanza anche la possibilità di adattare un regime alimentare al proprio stile di vita in modo che possa essere produttivo e sostenibile evitando qualsiasi tipo di eccesso. Per questa ragione non mi metto a discutere su quale sia la migliore frequenza dei pasti.
Ritengo però che un singolo pasto giornaliero sia appunto un “eccesso” che non porta a risultati ottimali.
Possiamo ovviamente ottenere un dimagrimento se siamo in deficit calorico e pratichiamo attività fisica, però quasi sicuramente avremo un eccessiva perdita di massa muscolare dovuta ad una sintesi proteica non sufficientemente sostenuta.0 -
Ritengo però che un singolo pasto giornaliero sia appunto un “eccesso” che non porta a risultati ottimali.
Possiamo ovviamente ottenere un dimagrimento se siamo in deficit calorico e pratichiamo attività fisica, però quasi sicuramente avremo un eccessiva perdita di massa muscolare dovuta ad una sintesi proteica non sufficientemente sostenuta.
Greggus, l'incubo del catabolismo ogni 3 ore è un mito abbondantemente smentito da tempo. Al di fuori delle società umane postindustriali nessun essere vivente animale può avere garanzia di nutrimento ogni 3 ore... a dirla tutta anche la garanzia di nutrimento ogni giorno è un lusso. Se il nostro corpo fosse stato progettato così saremmo tutti estinti da tempo, o perlomeno fino agli anni 50 saremmo stati tutti rachitici a 20 anni, di base.
Il nostro corpo dispone di diversi sistemi energetici, che si attivano in tempi diversi a seconda della durata dello stato di digiuno. Il catabolismo proteico è strettamente legato alle riserve (riserve, non glucosio in circolo) di glicogeno epatico. Queste riserve esistono nel nostro corpo esattamente allo scopo di fornire un apporto di glucosio costante durante brevi e ragionevoli (nel mondo preindustriale) periodi di digiuno. È solo quando queste riserve sono pesantemente intaccate o completamente svuotate che il fegato inizia a ricorrere alla gluconeogenesi, cioè alla scomposizione di proteine per ricavarne glucosio. Questo accade non prima di 24-48 ore di digiuno.
Il legame con le riserve di glicogeno significa anche che tutto ciò è profondamente legato al consumo di carboidrati nella dieta. Chiaramente in una dieta pesantemente ipocalorica che taglia i tanto demonizzati carboidrati (in realtà anche più importanti delle proteine nella salvaguardia della massa muscolare) le cose rischiano di non essere più tanto favorevoli.
In ogni caso i tempi della digestione sono lunghi. Il nostro corpo continua a sfruttarne i nutrienti per lungo tempo dopo l'ultimo boccone (non per caso per i prelievi di sangue sono richieste minimo 8 ore di digiuno) e per quanto riguarda la digestione delle proteine, questa passa in gran parte dall'intestino ed è molto più lenta e protratta nel tempo rispetto a quella dei carboidrati, mentre il loro utilizzo da parte del corpo deve poi passare anche dal fegato https://my-personaltrainer.it/fisiologia/digestione-proteine.html.
La parola "digiuno" spaventa sempre tanto, ma non stiamo parlando di un vero digiuno, inteso come astinenza dal cibo della durata di giorni. Stiamo parlando di 16 ore circa di digiuno (a seconda dei vari protocolli), sonno compreso, seguite da uno o più pasti che soddisfino una normale quota calorica. E visto che non parliamo di pasti che devono compensare un digiuno di una settimana, come detto, ma di una sola giornata, il risultato non è nulla di gargantuesco, ma un pasto che sicuramente ci lascia completamente sazi, ma proprio per questo è forse meglio, soprattutto a livello psicologico, di 6 pasti che invece ci lasciano completamente insoddisfatti.
Alla fine della fiera a fine giornata ho mangiato uguale a te ed il corpo, come diciamo sempre, non ha modificazioni nell'arco delle ore, ma si muove su tempi più lunghi.
Esistono purtoppo ancora pochi studi approfonditi sul digiuno intermittente, soprattutto per quanto riguarda il mondo fitness o al di fuori del contesto di una dieta ipocalorica. Quelli finora effettuati però dimostrano che, a parità di calorie e macronutrienti, gruppi che mangiano ogni 3 ore e gruppi che effettuano un solo pasto al giorno, durante una dieta ipocalorica, non presentano alcuna differenza nella variazione di massa magra (e parliamo di studi effettuati su soggetti sedentari).
Al contrario il digiuno intermittente ha mostrato maggiore perdita di massa grassa, cosa che sembra spiegarsi con la regolazione dell'insulina, ormone che fra i tanti effetti inibisce la lipolisi: quando il nostro corpo ha completamente smaltito i carboidrati introdotti in circolo dalla digestione (cosa che avviene, come detto, dopo qualche ora e non immediatamente) e l'insulina è tornata a livelli normali, oltre ad attivare il glicogeno epatico, il nostro corpo inizia a mobilitare gli acidi grassi. Finchè c'è insulina in circolo questo processo viene inibito e se mangio ogni 3 ore c'è sempre insulina in circolo (motivo per cui poi diventa vitale evitare i picchi insulinici, controllare gli indici glicemici e fare attenzione a tantissime altre cose, ma anche evitando i picchi insulinici, finchè mangio l'insulina sale e impedisce il catabolismo dei grassi; a prescindere).
Un altro ormone antagonista dell'insulina è il GH, la cui produzione aumenta durante il digiuno... e non penso di dover spiegare l'utilità di questo ormone per la massa muscolare.
Ci tengo infine a far notare come tanti miti da palestra derivano da un'era in cui questo mondo era ristretto ai culturisti di professione... dopati. Il doping altera completamente l'assetto ormonale creando una situazione metabolica attiva 24 ore su 24 in cui, sì, mangiare continuamente è utile a massimizzare i risultati. Ma un corpo normale la natura lo ha programmato diversamente.
Ho sicuramente detto un sacco di cose che già sai benissimo, ma credo che metterle insieme possa aiutare a vedere meglio il quadro generale.
Se vuoi approfondire ulteriormente ti lascio un articolo abbastanza ricco di fonti che mi sembra affrontare bene la questione: https://www.vivereinforma.it/catabolismo-muscolare-nel-digiuno-intermittente/0 -
> @Djanvito ha detto:
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> Greggus, l'incubo del catabolismo ogni 3 ore è un mito abbondantemente smentito da tempo. Al di fuori delle società umane postindustriali nessun essere vivente animale può avere garanzia di nutrimento ogni 3 ore... a dirla tutta anche la garanzia di nutrimento ogni giorno è un lusso. Se il nostro corpo fosse stato progettato così saremmo tutti estinti da tempo, o perlomeno fino agli anni 50 saremmo stati tutti rachitici a 20 anni, di base.
Infatti molte specie di animali mangiano una volta al mese ma sono progettate per quello, altre specie devono mangiare 3 o 4 volte il loro peso OGNI giorno e lo fanno, altrimenti ciao ciao evoluzione, quindi la storia del non poter mangiare ogni giorno in natura non regge. Noi non siamo coccodrilli e non possiamo permetterci di mangiare una volta l'anno.
Il corpo umano è resistente. Ci puoi buttare dentro per anni droghe, alcool, cibo spazzatura, condirlo con poco sonno e questo riesce a tenersi tutto sommato funzionante. Non vuol dire che faccia bene.
Tutte queste ,scusatemi ma devo dirlo, puttanate, dal digiuno, al vegan, al bio, alle diete più strane, sono capricci di una società annoiata figlia dell'opulenza, non di certo un bisogno del corpo.0 -
Ognuno può decidere come mangiare, il digiuno intermittente non é cosi prolungato da creare problemi nelle persone, come ben dice Djanvito, logicamente dipende dal tipo di vita condotto. Un conto é la persona sedentaria o la persona che fa 90 min di palestra al giorno e poi ha una vita mediamente o poco attiva e un conto é il muratore o il boscaiolo o la guardia forastale o l'atleta di endurance che consumano giornalmente 5000 kcal e che se dovessero mangiarle tutte in un sol pasto dovrebbero optare per una dieta sbilanciata per motivi di volume alimentare. Fare un pasto da 5000kcal con il 50% vegetale, il 25% farinaceo e il resto proteico come da consiglio OMS la vedrei dura!!!
Perché vi parlo di cibo vegetale, farinaceo ( o amidaceo) e proteico e non di macro?? Perché in realtà il cibo non è netto nella sua conformazione a meno che non lo mangiate di sintesi, ogni cibo che ingerite si compine sempre di almeno 2 macro, tranne qualche eccezione come l'olio o il burro, o lo zucchero fino o gli amidi puri. Quindi parlare di macro e stare nei macro e roba simile diventa davvero ossessivo. Preferisco parlare di regimi bilanciati e famiglie di alimenti che pissono essere mangiati a intervalli variabili a dioendenza di come uno lo trova meglio. Certo che in alcuni casi patologici questa discreziine viene a cadere....ma allora non si parla più di persona sana.
Bio e non bio.... francamente non siamo costruiti per mangiare grandi quantità di chimica inutile.... ora tenendo presente che il cielo è lo stesso per tutte le produzioni alimentari non in serra, possiamo definire come bio tutti gli alimenti che non ricevono chimica ulteriore a quella che già cade dal cielo. Siccome i pesticidi, gli insetticidi, gli antiparassitari e i concimi di sintesi non evaporano con l'acqua e quindi non salgono in cielo e non ricadono con la pioggia, va da sè che fra bio e non bio c'è una bella differenza che oltre alla chimica riguarda anche la biodiversità del prodotto che mangio. Un prodotto a coltura bio deve essere un prodotto che va scelto in base al terreno, al clima, all'esposizione solare e ragionato in ottica di cicli di coltura che nell'intensivo o nel non bio non sono necessari in quanto compensati dalla chimica, che se mangiata non viene immediatamente smaltita dal corpo ma tende ad accumularsi in organi come i reni, o il fegato ma anche in altri.
Per gli OGM il discorso é molto diverso e più complesso e si distingue in più branche che vanno dagli OGM per selezione, per innesto cellulare o fisico, per resistenza alla chimica ( esempio pratico le sementi resistenti al glifosato, ma che però lo assorbono, create da Monsanto ora Bayer).
I tipi di dieta... l'uomo é onnivoro quindi come tale può vivere a corto e medio termine utilizzando qualunque tipo di dieta, la differenza subentra sul lungo termine e alcune diete come la vegana sono sostenibili solo se perfettamente bilanciate e basate su una reale e complessa conoscenza dell'educazione alimentare e dei processi fisiologici umani che solo poche persone hanno. Infatti la maggior parte dei vegani mangia troppi cibi industriali pronti, ha carenze e dopo qualche anno ( in media una diecina) torna quantomeno al vegetariano. Come si vede ognuno alla fine deve fare una scelta. Io la mia l'ho fatta e organizzata, l'ho meditata con il resto della famiglia che la condivide da semore e la segue da sempre. In modo variabile. Mio marito mangia ogni 12 ore, cibo biologico come me senza troppa elaborazione industriale e prevalentemente a km 0 e con una tendenza al vegetariano. Mio figlio mangia ogni 8 ore lo stesso tipi di cibo, mia figlia e io mangiamo in ritmo di veglia ogni 3 ore ( dalle 5.00 alle 18.00) poi digiuno completo. Lei parzialmente vegetariana ( a una patologia genetica che le impedisce di metabolizzare le proteine animali derivanti da carne e latticini, può solo pesce e uovo) e io onnivora. Siamo in perfetta salute tutti e 4 e facciamo sport di endurance. Ognuno deve imparare a organizzarsi in modo sano e sostenibile con un occhio innanzitutto alla salute, poi all'estetica. Esiste una unica formula, mangiare organoletticamente bilanciato e completo ogni giorno. Il resto conta poco. L'OMS dà delle direttive base e delle informazioni sull'alimentazione e la vita attiva utilissime per costruire il proprio sistema. Andate e fatele vostre poi da quelle basi costruite un vostro sistema che sia sostenibile e salutare. E rimanete aggiornati sul controllo della vostra salute.0 -
jajajajajaj ... lo sapevo veniva fuori la battagliona ... dopo leggo tutto con più calma che ora ho da andarmi ad allenare ...
Comunque volevo solo chiarire che io parlavo di conseguire “risultati ottimali” ... se non vado errando ci sono diversi studi che dimostrano come la sintesi proteica è ottimale in presenza di un apporto proteico distribuito sull’arco della giornata e non in un unico pasto ... che non si debba scendere sotto le 6 ore senza apporto proteico. Di conseguenza si parla di 3 pasti al giorno e non di mangiare ogni 2 ore.
Non sono esperto in materia però il digiuno intermittente distribuisce più pasti all’interno di una finestra temporale più o meno lunga quindi da quel punto di vista non vedo problemi. Quello che mi pare esagerato è un solo pasto giornaliero, al giorno d’oggi mi sembra una forzatura inutile e che da risultati non ottimali. Anche se ovviamente risultati li può dare.
In ipocalorica il catabolismo proteico è inevitabile però uno degli obiettivi dovrebbe essere quello di ridurlo al minimo, per questo si consiglia un alto apporto proteico e per lo stesso motivo si consiglia di distribuire le proteine in almeno 3 pasti.
In ipocalorica poi un unico pasto di 4/5000 kcal credo comporterebbe qualche problemino a livello gastrointestinale, oltre a non essere ottimale per l’assimilazione dei nutrienti.
Detto ciò, ovviamente, si parla di dettagli ... raggiunto un equilibrio che funziona ed è sostenibile tutto può andare bene visto che non si parla di atleti professionisti o di candidati a vincere il prossimo mr Olympia
Personalmente sono contrario alle forzature eccessive e mi pare che un pasto giornaliero sia una forzatura così come lo è mangiare ogni 2 ore, ma è semplicemente una mia opinione, non arrivano le 7 piaghe d’Egitto in nessuno dei 2 casi.1 -
> @casapangea
Hai assolutamente ragione.
Se volessimo ampliare ancora il discorso ci metterei dentro la genetica di ogni singolo individuo che influisce sui risultati e sull'efficacia o meno del regime alimentare scelto. (Per genetica io non ho carie né tartaro tanto per dirne una)
Per un intollerante al lattosio la moda vegana è una manna dal cielo.
Ma secondo me, per saggiare la bontà di uno stile di vita va vista la vita media, ridendo e scherzando, comunque si è sempre più allungata, ogm, industria ecc ecc.
Cito da treccani: << Dappertutto si sente parlare ancora dei vantaggi dei prodotti naturali; e d'altra parte molti oggi pensano sinceramente che la vita d'altri tempi fosse più ‛sana' di quella attuale.
In realtà possiamo affermare, e tutte le attuali scoperte della storia e della preistoria lo confermano, che la natura allo stato naturale è una dura matrigna per l'umanità. Il latte cosiddetto ‛naturale' di vacche allevate in modo ‛naturale' può dare la tubercolosi e la vita chiamata ‛sana', in altri tempi, sotto il profilo della mortalità (in particolare della mortalità infantile) dava risultati spaventosi: un bambino su tre moriva prima di raggiungere l'anno di età e, dei due rimasti, uno solo superava in Francia, Italia e Inghilterra - ancora fino al 1750 - i 25 anni d'età.>> [http://www.treccani.it/enciclopedia/lavoro_(Enciclopedia-del-Novecento)/]1 -
Non confondiamo l'igiene e la sicurezza alimentare associati ad una corretta resistenza immunitaria con il cibo industriale, OGM ecc. La mortalità é diminuita non perché é arrivata l'industria con l'elaborazione e la chimica del rendimento economico, ma perché si sono migliorate le condizioni igieniche generali e l'accesso all'alimentazione bilanciata. Il latte naturale basta termizzarlo e si può bere senza pericolo, a patto che il proprio sistema immunitario sia allenato a vivere senza mezzi ausiliari( cosa sempre più rara nella società moderna degli antibatterici e della germofobia di massa).
Un latte di mucca al pascolo d'alpeggio ha un contenuto organolettico dinamico migliore rispetto ad un latte di mucca d'allevamento intensivo che mangia foraggio insilato e a cui si deve somministrare continuamente integratori per pareggiare il conto dei nutrienti. Questo perchè basta sbagliare il dosaggio di integratori e il latte prodotto diventa scadente. Il latte da allevamento standardizzato é meno costoso e non varia di composizione sull'arco dell'anno, facile e comodo da orodurre, idem vale per la carne e il pesce da allevamento e per i prodotti in serra, ma il nostro corpo in realtà varia il suo metabolismo e il sui fabbisogno nutrizionale durante l'arco dell'anno in base alle stagioni. Ora ragioniamo, la carne di manzo da allevamento intensivo costa meno ma ha un maggior tenore di acqua e organoletticamente non muta fra i capi macellati in gennaio e quelli macellati a luglio, mentre per i capi al pascolo continuo sì e la quantità di acqua si modifica anch'essa , perché mutano le erbe, i batteri nei terreni ( che non sono tutti dannosi, anzi i bovini ne hanno bisogno per la fase della ruminazione e somministrarli artificialmente é stupido ), muta il clima e quindi il tenore di grasso nel corpo e inframuscolo e i di conseguenza anche i dati nutrizionali. Un bovino macellato in inverno sarà nutrizionalmente diverso da uno macellato in estate . Quindi possiamo notare che il potere nutrizionale di un cibo dinamico naturale é maggiormente simile al bisogno del nostro corpo in termini di nutrimento a dipendenza delle stagioni. Naturale non significa che non segua un rigore igienico di trasformazione, significa che non subisce elaborazioni superflue o condizionamenti artificiali utili all'economia, ma quasi sempre inutili fisiologicamente se non adirittura dannosi.
Dall'altra parte della medaglia abbiamo la resistenza immunologica da stimolazione che oggigiorno é paradossalmente peggiorata lasciandoci più indifesi proprio perche abbiamo annullato la nostra espisizione ai batteri e ai virus, oggi se non sterilizzi tutto ti ammali subito e la troppa sterilizzazione inoltre ha portato i batteri ad essere più resistenti e di conseguenza noi più deboli.
Quindi l'ideale sarebbe il cibo nella sua biodiversità e capacità nutrizionale di 100 anni fa con le conoscenze igieniche e disponibilità produttive (non intensive) odierne. Oggi abbiamo allungato la vita ....ma come ci arriviamo ???
Arrivare a 85 anni con demenza senile non mi pare una grande vittoria, Alzheimer, Parkinson, demenza vascolare o dei corpi di Lewy sono ormai la norma e con insorgenza troppo spesso precoce, attorno ai 60 anni (per non parlare dei tumori che non hanno età o delle malattie cardiocircolatorie che oggi colpiscono già in età molto giovane ) e che prima non si avevano perché l'aspettativa di vita qua da noi era attorno ai 60-65 massimo a inizio secolo scorso ( età in cui oggi esordiscono queste demenze), anche a fine ottocento c'era chi viveva fino a 90 anni anche se era meno probabile, ma chi ci arrivava era in forma, contrariamente ad oggi dove il numero di chi ci arriva é elevato ma anche e troppo spesso in condizioni di salute precarie . Si vive molto di più ma in modo "artificioso" e troppo spesso con una bassa qualità. Quindi in realtà i passi avanti non sono stati poi così tanto avanti, in realta la vita é una bilancia, e lo vedo ogni giorno io. Abbiamo fatto meravigliosi progressi medici, sociali, economici, ma questi progressi comunque da qualche parte li dobbiamo pagare e alla fine se ben guardiamo abbiamo guadagnato da una parte e perso da un altra, rimanendo in termini generali sempre sul posto Mangiamo di pipiù u, viviamo di più, ma ci ammaliamo di più, siamo meno felici e più stressati, abbiamo un ambiente troppo spesso invivibile ecologicamente e socialmente . Quindi tornando all'origine del discorso possiamo dire che un'alimentazione naturale ( ragionevolmente igienicamente corretta ), non raffinata o elaborata industrialmente, non intensiva , moderata nelle quantità ma bilanciata e variata nei nutrienti che permette un peso ideale, unita ad una vita attiva sono attualmente la migliore soluzione per poter ambire ad una vita ragionevolmente lunga e sana, con un minor impatto ambientale e sociale ( genetica e fortuna permettendo).
É un discorso complesso che affronto sempre con le mie classi quando parliamo di prevenziine delle malattie cardiocircolatorie. Un discorso complesso ed infinito ricco di incoerenze da parte di molti insegnanti e medici o ricercatori che non fanno cio che dicono o disposti a fare ricerche inquinate o pilotate su finanziamento di industrie che devono per forza di cose trovare il modo di convincere la gente a comoerare, comperare e ancora comperare ciò di cui in realtà non hanno bisogno, sia in campo alimentare che in altri campi.0 -
runlionrun ha scritto: »Infatti molte specie di animali mangiano una volta al mese ma sono progettate per quello, altre specie devono mangiare 3 o 4 volte il loro peso OGNI giorno e lo fanno, altrimenti ciao ciao evoluzione, quindi la storia del non poter mangiare ogni giorno in natura non regge. Noi non siamo coccodrilli e non possiamo permetterci di mangiare una volta l'anno.
Il corpo umano è resistente. Ci puoi buttare dentro per anni droghe, alcool, cibo spazzatura, condirlo con poco sonno e questo riesce a tenersi tutto sommato funzionante. Non vuol dire che faccia bene.
Tutte queste ,scusatemi ma devo dirlo, puttanate, dal digiuno, al vegan, al bio, alle diete più strane, sono capricci di una società annoiata figlia dell'opulenza, non di certo un bisogno del corpo.
Run, stai giocando a estremizzare i concetti nonostante abbia speso un paragrafo per mettere i puntini sulle I.
Ripeto che qua nessuno sta proponendo di non mangiare ogni giorno o addirittura una volta all'anno. Io sto dicendo che l'essere umano storicamente non ha mai avuto tutta questa disponibilità di cibo come negli ultimi 50 anni e nemmeno la possibilità fisica di dedicare tanto tempo ai pasti, fra lavoro nei campi o nelle botteghe. È la fisiologia stessa a dirci che siamo programmati per resistere senza alcun scompenso a 24 ore di digiuno; è dopo di queste che i nostri sistemi energetici iniziano a virare su processi meno ottimali per il benessere psicofisico. Dai un'occhiata al link che ho messo alla fine del mio papiro.
L'ultima tua frase è un po' faziosa, con rispetto. Associare il digiuno intermittente a regimi alimentari ben diversi (come funzionamento, basi scientifiche e scopi) non mi sembra corretto. Men che meno associarlo alla società dell'opulenza che, al contrario, secondo me, è proprio ciò che oggi ci fa rabbrividire solo al sentire la parola "digiuno" e te lo fa sembrare un regime assurdo e insostenibile (a dispetto di ciò che dice la nostra fisiologia).
Intanto io credo che questo regime alimentare sia stato battezzato in maniera incredibilmente infelice. Fosse stato chiamato "iperalimentazione programmata" o qualcosa di più accattivante non avrebbe attirato tanta diffidenza e ostilità. Non stiamo parlando davvero di digiuno, ma semplicemente di un ridotto numero di pasti o una ridotta finestra di alimentazione durante la giornata, in opposto all'altro estremo che prevede pasti continui finanche a ogni 3 ore. Il piano più diffuso di digiuno intermittente è 16/8 che, contando 8 ore di sonno, prevede semplicemente 8 ore senza mangiare durante la giornata. Davvero nulla di drammatico o davvero degno della parola "digiuno".
In secondo luogo non mi pare che questa dieta sia una "fad", che sia mai stata particolarmente apprezzata dalle masse, nè che sia stata strumento di qualche operazione commerciale da parte del guru di turno, magari partendo da principi "scientifici" totalmente inventati (stile gruppi sanguigni). A dirla tutta non è neanche una vera e propria dieta, nel senso che non c'è alcuna prescrizione su "cosa" mangiare e può adattarsi a qualunque altro tipo di regime alimentare. La questione sta solo nel "quando" mangiare.
E soprattutto nessuno la promuove come dieta magica panacea di ogni male: in realtà il principale punto a suo favore propagandato - giustamente - è che rende molto più facile seguire e rispettare un piano alimentare, a livello pratico e psicologico. Gli studi a riguardo, se finora sono ancora dubbi su eventuali benefici (alcuni dicono che ci sono, principalmente nell'ambito di una dieta ipocalorica, molti sono dubbi e richiedono altre ricerche, qualcun altro dice che non c'è alcuna differenza, nè in positivo nè in negativo), hanno chiarito, per ora al di là di qualunque ragionevole dubbio (nel senso che non ho mai visto alcuno studio sull'IF che arriva a concludere che questo regime dia svantaggi/meno benefici/crei problemi rispetto a una dieta "normale"... se ne è uscito qualcuno di recente linkatemelo pure), che non ci sono scompensi o effetti negativi rispetto a un regime alimentare normale.
Non voglio convincerti di nulla. Io stesso non credo che sia un'alimentazione adatta a tutti. Vorrei solo spingerti ad essere meno diffidente e prevenuto, perchè è davvero una cosa molto meno strana ed esagerata di quello che si crede (o che si è portati a credere una volta che il nostro inconscio sente la parola "digiuno", intrinsecamente negativa nel nostro vocabolario, e attiva le difese).0 -
So che possiamo stare a digiuno 24 ore, pure 2 settimane, pure 2 giorni senza acqua, ma... fa bene? No.
Perché cercare di portare il corpo a scompensi? Quale é il pro?0 -
Secondo me il discorso riguardo a come si viveva 100 o più anni fa è fuorviante, io onestamente non ho le basi per dire se siamo “programmati” per mangiare ogni 24 ore o ogni 2 giorni ... però posso dire con una certa sicurezza che non siamo programmati per stare a dieta, perdere grasso conservando massa muscolare e raggiungere bf sotto il 15% ... basta vedere tutti i meccanismi di difesa che attiva il nostro corpo per impedircelo per capire che stiamo cercando di raggiungere obiettivi per i quali non siamo programmati. O almeno non lo siamo al momento, visto che la nostra specie è frutto di una evoluzione, magari fra qualche centinaio di anni tutti avranno un 6 pack senza la necessità di nessuna dieta
Comunque sia quando @Djanvito parla di una finestra temporale di 8 ore nella quale assumere i cibi, chiamarlo “digiuno” è effettivamente una forzatura. Se risulta essere uno stile di vita sostenibile e compatibile con apporto calorico e di macronutrienti non vedo ne pro ne contro degni di nota rispetto al distribuire i pasti in qualche ora in più.
Per come sono strutturate le mie giornate non sarebbe ottimale però non metto in dubbio che per qualcuno possa essere efficace. Fermo restando che sono convinto che gli stessi risultati si possono ottenere con una classica distruzione dei pasti.
Continuo ovviamente ad avere molti dubbi sul singolo pasto giornaliero.0
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